martedì 9 gennaio 2007

La storia di Luca


Ciao, mi chiamo Luca Felicetti e sono della Provincia di Trento. Sono atleta professionista sportivo nello sci di fondo e da sempre gareggio in competizioni Nazionali ed Internazionali.


Circa 2 anni fa ho iniziato a migliorare la mia nutrizione per aumentare le mie prestazioni a livello fisico. Provengo da un'esperienza oltreoceano in Alaska con i Fairbanks Ice Dogs nella America West Hockey League (camp. statunitense di Junior A), lega nella quale sono risultato con 66 punti il settimo marcatore e con 47 passaggi il terzo assistman.


Nella stagione 2000/01 il Fassa mi aveva richiamato dall'esperienza nordamericana per disputare l'ultima parte del campionato di serie A ed esordivo sul ghiaccio il 22 febbraio nella 5A giornata della IIA fase. Ex nazionale juniores, nel 1999 ho partecipato sia al Mondiale B u.18 in Francia (5° posto) sia a quello C u.20 in Lituania (1° posto e promozione). Ho poi anche partecipato alle edizioni iridate u. 20 del 2000 in Bielorussia (pool B 6° posto) e 2001 in Germania (1A Divisione, ex pool).


Ad aprile 2004 sono stato convocato in Nazionale nella squadra che disputò le Olimpiadi di Torino. Dovevo però perdere del peso per assicurarmi un posto nella rappresentativa. Iniziai a modificare il tipo di alimentazione. Persi diverso peso ma la cosa più straordinaria e che riesco a gestire ottimamente gli allenamenti e le competizioni.


Grazie mille! Luca Felicetti

La storia di Silvio



Ho iniziato a seguire alcuni consigli alimentari dopo il mio rientro dalle ferie a fine luglio del 2006. Dopo aver stampato alcune fotografie dove io ero il soggetto, mi sono reso conto che dovevo fare qualcosa per il mio corpo, ero infatti obeso, quindi a rischio di tutte le patologie legate al caso. Ho iniziato con molta titubanza ma già 3 giorni dopo avevo perso più di un kg. Questo è stato uno stimolo a continuare. Ad oggi, ossia 5 mesi dopo, sono a -12 kg e ci sto ancora lavorando.

lunedì 8 gennaio 2007

Le combinazioni alimentari

dal libro "Come ottenere il meglio da sè e dagli altri" di Anthony Robbins, Ed. Bompiani
informazioni sull'autore www.tonyrobbins.com
... Il terzo principio della vita sana è quello della buona combinazione degli alimenti. Non molto tempo fa, un medico, certo Steven Smith, ha celebrato il suo centesimo compleanno. A chi gli chiedeva come fosse riuscito a campare tanto a lungo, ha risposto: "Abbiate cura del vostro stomaco per i primi cinquant'anni di vita, e lui si prenderà cura di voi nei successivi cinquanta."
Mai parole più vere sono state pronunciate.
Molti grandi scienziati si sono occupati della combinazione degli alimenti, e il più noto tra essi è il dottor Herbert Shelton. Ma il primo a occuparsene a fondo è stato Ivan Pavlov, celeberrimo per le sue ricerche d'avanguardia sugli stimoli e le risposte agli stessi. Cè gente che riesce a fare, della combinazione tra cibi, qualcosa di estremamente complicato, mentre invece è semplicissimo: ci sono cibi che devono essere ingeriti con altri, e alimenti di tipo diverso esigono succhi digestivi diversi, e non tutti i succhi digestivi sono tra loro compatibili.
Per esempio, mangiate assieme carne e patate? Pane e formaggio? Latte e cereali? Pesce e riso? E se vi dicessi che si tratta di combinazioni che fanno malissimo al vostro organismo, perché vi tolgono energia? Probabilmente replichereste che, se fin qui ho detto cose sensate, adesso sto dando i numeri.
Permettetemi di spiegarvi perché si tratta di combinazioni dannosissime e come potete fare per risparmiare una quantità di energia nervosa che altrimenti sprechereste. Alimenti diversi vengono digeriti in maniera differente. Quelli ricchi di amido, come riso, pane, patate, eccetera, richiedono un ambiente digestivo alcalino, inizialmente fornito nel cavo orale dall'enzima che ha nome ptialina. I cibi proteinici (carne, latticini, noci, e simili) richiedono un ambiente acido, fornito dall'acido cloridrico e dalla pepsina.
Una legge della chimica vuole che due sostanze di segno contrario, un acido e un alcale, non possono agire contemporaneamente perché si neutralizzano a vicenda. Se ingerite una proteina insieme con un amido, la digestione ne sarà ostacolata o addirittura bloccata. E il cibo non digerito si trasforma in terreno di coltura di batteri che lo fanno fermentare e lo decompongono, dando origine a gas e provocando turbe digestive.
Combinazioni alimentari incompatibili sottraggono energia e sono potenzialmente patogene. La combinazione sbagliata crea eccessiva acidità, con conseguente ispessimento del sangue che scorre più lentamente, privando l'organismo di ossigeno. Ricordatevi, per piacere, come vi sentivate dopo l'ultimo pasto natalizio: credete forse che vi faccia bene, che vi assicuri una buona circolazione sanguigna, che sia fonte di una fisiologia energetica? Che produca i risultati cui aspirate? Sapete qual è il medicinale più venduto negli Stati Uniti? Un tempo era un tranquillante, il Valium; oggi invece è il Tagamet, che serve per le turbe gastriche. Ma forse c'è un modo intelligente di mangiare, e consiste nella giusta combinazione dei cibi.
E c'è un modo semplicissimo di arrivarci. Mangiare un solo cibo "secco", vale a dire povero d'acqua, a pasto. Rientrano nella categoria i salumi (un'anguria è invece ricca d'acqua). Siccome certuni non intendono rinunciare ai loro cibi secchi, facciano per lo meno quel poco che possono fare, e cioè evitino di ingerire, durante lo stesso pasto, carboidrati ricchi di amidi e alimenti proteici. Evitino la solita carne con contorno di patate. Se pensate di non poter vivere senza l'una e le altre, ebbene, mangiate carne a pranzo e patate a cena, o viceversa. Non è poi così difficile.
Potete entrare nel miglior ristorante del mondo, e dire: "Voglio una bistecca senza contorno di patate arrosto, ma vorrei anche una insalatona e della verdura al vapore." Nessun problema: le proteine si mescoleranno benissimo con l'insalata e con le verdure che sono cibi ricchi d'acqua. Potete anche ordinare una, due patate al forno senza la bistecca, e concedervi un'enorme insalata e verdure al vapore. Credete che dopo un pasto del genere vi sentirete lo stomaco vuoto? Macché.
Al mattino vi alzate stanchi anche dopo sei, sette, otto ore di sonno? Volete sapere perché? Mentre dormite, il vostro organismo lavora, anzi fa gli straordinari per digerire quelle incompatibili combinazioni di alimenti che vi siete messi sullo stomaco. Per molti, la digestione richiede maggior quantità di energia nervosa di quanta ne occorra per quasi tutto il resto. Quando gli alimenti sono impropriamente combinati nel tubo digerente, il tempo necessario per digerirli può essere di otto, dieci, anche dodici e quattordici ore, e magari di più.
Allorché i cibi siano, invece, rettamente combinati, l'organismo è in grado di compiere efficacemente il suo compito, e la digestione dura in media da tre a quattro ore, sicché non si è costretti a sprecare energie in quest'attività. Dopo aver ingerito un pasto ben combinato, bisogna aspettare almeno tre ore e mezzo prima di ingerire altro cibo. Inoltre, si deve tener presente che bere durante i pasti ha per effetto di diluire i succhi digestivi, e dunque di rallentare il processo digestivo.
Un ottimo manuale sulla combinazione degli alimenti è Food Combining Made Easy del dottor Herbert Shelton, e un ottimo libro sull'argomento è quello scritto da Harvey e Marilyn Diamond, intitolato Fit for Life, che contiene una quantità di ricette ben combinate. Potrete ricavarne informazioni di carattere immediato scorrendo l'elenco delle combinazioni qui pubblicato e limitandovi a seguirne i principi quando mangiate.

domenica 7 gennaio 2007

La verità sul latte - Il caso Stati Uniti

dal libro "La Rivoluzione del Benessere" di Paul Zane Pilzer, Ed. Franco Angeli:
informazioni sull'autore www.paulzanepilzer.com

... Tra tutti questi alimenti, i prodotti lattiero-caseari si distinguono negativamente, produzioni che hanno ricevuto 7 miliardi di dollari in sussidi governativi. Essi costano ai consumatori statunitensi molto di più dei 7 miliardi di dollari in sovvenzioni federali, versati ai produttori lattiero-caseari sotto forma di contributi aziendali.

Il latte e i suoi derivati sono prodotti di primo piano nell'industria della malattia da 1.500 miliardi di dollari - il latte provoca allergie, flatulenza, stipsi, obesità, tumori, cardiopatie, malattie infettive e osteoporosi.

È proprio vero: il latte provoca l'osteoporosi, nonostante le massicce ed ingannevoli campagne pubblicitarie dell'ADA, che affermano che il latte prevenga l'osteoporosi.

Dopo lunghi studi si è arrivati alla conclusione che il consumo del latte è molto probabile sia responsabile, più che di prevenzione, dell'osteoporosi, conseguenza della lisciviazione del carbonato di calcio dalle ossa e non direttamente associata con l'assunzione di calcio, poiché la quantità presente nel corpo umano insieme con il tipo di proteina (caseina) che si trova nel latte porta ad un'enorme perdita di calcio nelle ossa. Per quelli che credono che in età adulta consumare calcio aiuti a mantenere le ossa forti, è necessario dire loro che il calcio contenuto naturalmente nelle verdure è molto più sano, di facile assorbimento ed abbondante. Un bicchiere di succo d'arancia Tropicana, di ultima generazione, arricchito di calcio ne contiene una quantità maggiore del latte ad alta qualità - 350 milligrammi contro i 302 di una tazza di latte.

Inoltre, qualunque beneficio che il calcio possa fornire nella prevenzione dell'osteoporosi, probabilmente cessa in età adulta, quando la massa ossea smette di accrescere - nonostante la campagna promozionale dell'Ada sul consumo del latte per evitare l'osteoporosi sia diretta a tutti gli americani, grandi e piccoli.

Oltre alle preoccupazioni riguardanti la patogenesi dell'osteoporosi, il latte contiene ormoni e diffonde le malattie infettive. Normalmente una mucca in natura può produrre fino a quasi 50 litri di latte al giorno, mentre oggi le mucche, torturate nelle moderne fattorie, producono quotidianamente fino a 500 litri di latte. Questo accade perché alle mucche vengono somministrate quantità massicce di ormoni specifici come quelli della crescita bovina (BGH) per aumentare la produzione del latte - facendo diventare le mammelle così grosse da trascinarsi per terra. Le conseguenze sono infezioni frequenti e il bisogno costante di antibiotici - tuttavia l'Usda non vieta il consumo di latte che contiene da 1 a 1,5 milioni di cellule ematiche bianche (pus per i non addetti) ogni millilitro.

Gli ormoni della crescita, gli antibiotici e il pus rimangono nel latte anche dopo la lavorazione, provocando terribili problemi di salute su tutti gli individui, compresi i bambini, che consumano i prodotti lattiero-caseari.

Se interpellassimo le aziende produttrici di reggiseno negli Stati Uniti, queste confermerebbero che negli ultimi decenni il giro d'affari in questo settore ha registrato un consistente incremento, in seguito all'introduzione del BGH nel latte poiché quest'ultimo, combinato ad altri ormoni, ha fatto aumentare la dimensione media del seno delle adolescenti e ha abbassato l'età della prima comparsa del menarca. Quello che i produttori di reggiseno forse ignorano è che questi ormoni sono anche una delle cause principali dell'aumento di neoplasie mammarie negli adulti - in quanto causa dei tumori maligni al seno, che aumenta come le mammelle delle mucche, torturate e gonfiate con il BGH. Nonostante il fatto che numerosi gruppi di consumatori hanno esplicitamente richiesto che latte contenente BGH ed altri ormoni fosse bandito dalle vendite o perlomeno dichiarato in etichetta, la FDA continua a sottostare alle richieste dei lobbisti dell'ADA, rifiutandosi di vietare l'uso di tali ormoni o di richiedere che siano riportati espressamente in etichetta sulle confezioni del latte.

Inoltre, la produzione del latte è deleteria sia per l'ambiente che per le mucche stesse. Una mucca da latte può produrre fino a 500 litri di latte al giorno, ma quotidianamente produce anche circa 60 litri di escrementi - equivalente alla quantità prodotta da 24 persone in un ambiente senza servizi igienici, sistemi fognari o impianti di depuratori. Ogni mucca consuma 36 chili di cereali e vegetali, oltre a 15 litri d'acqua, al giorno. Se una mucca allo stato naturale può vivere dai 20 ai 25 anni, quelle utilizzate nella produzione di latte vivono normalmente dai 4 ai 5 anni - consumate dagli ormoni e dalle continue gravidanze artificiali che le trasformano da creature vive in grottesche macchine da latte.

La cosa peggiore a proposito delle produzioni di latte non sono le malattie che provocano, le torture inflitte agli animali coinvolti o l'impatto terribile sull'ambiente: la cosa peggiore delle produzioni di latte è che sono la maggior causa di sovrappeso o di obesità per oltre il 61% della popolazione.

Benché è possibile che il consumo di latte e formaggio possa dare ad una ragazza il seno di Britney Spears (l'ultima tra le celebrità che esibisce con orgoglio i baffi del latte), bevendo molto latte e mangiando tanto formaggio sicuramente porterà una giovane donna ad avere le cosce e i fianchi della defunta Marna Cass.

L'americano medio ingerisce quasi 2 chili di cibo al giorno e circa il 40% è dato dal latte e da prodotti lattiero-caseari.

Il latte non contiene fibre ed è pieno di grassi saturi e colesterolo. Un bicchiere di latte è composto per il 49% di grassi e i formaggi ne contengono oltre il 65%. In verità il latte dovrebbe essere chiamato "carne liquida" - un bicchiere da 35 cl. contiene tanti grassi saturi quanto 8 fette di pancetta affumicata. Quando si parla di obesità e di sovrappeso, il latte risulta essere persino peggiore della birra - un bicchiere di latte da 35 ci contiene 300 calorie e 16 grammi di grassi, mentre un bicchiere di birra da 35 ci contiene 144 calorie e niente grassi. 4 cucchiai di una miscela di birra chiara e scura e una tazza di caffè contengono 15 grammi di grassi saturi - circa l'80% dei grassi saturi che si dovrebbe consumare nell'arco di una giornata.

Per contrastare la verità inconfutabile di questi fatti, l'industria lattiero-casearia ha introdotto sul mercato le ingannevole confezioni di latte al "2%" e a "basso contenuto di grassi". In realtà il latte al 2% contiene calorie provenienti dai grassi che variano dal 24 al 33% ed è soltanto leggermente meno ingrassante del latte intero (che contiene il 3% di grassi). I produttori di latte osano anche riportare sull'etichetta del formaggio fresco a pasta molle, che contiene il 20% di calorie provenienti dai grassi, la dicitura "a basso contenuto di grassi" - tutto questo recentemente ha portato la FDA ad ordinare loro di smettere di promuovere i prodotti a base di latte come alimenti a basso contenuto di grassi o addirittura privi.

Come siamo arrivati a questo punto, in una società in cui gran parte degli americani consuma quotidianamente latte e mangia prodotti da esso derivati? Storicamente, il latte era tenuto in grande considerazione dai nostri antenati colonizzatori, in quando era possibile lavorarlo in casa ed ottenere cibi molto energetici, come il burro e il formaggio, da consumare poi durante l'inverno.

Siccome il latte è stato da sempre considerato un prodotto di grande valore, gli imprenditori più innovativi riuscirono a trovare il modo di produrlo a costi sorprendentemente bassi e in seguito u-tilizzarono i guadagni per costruire l'organizzazione commerciale e politica auto-perpetuante, nota con l'acronimo di ADA.
L'ADA esercitò pressioni sul governo federale per ottenere sussidi incoraggiando la sovrapproduzione e in seguito obbligò le istituzioni a far sì che il latte rientrasse nelle diete dei bambini, attraverso programmi alimentari nelle scuole dell'obbligo. Dico obbligò perché, se è cosa ampiamente risaputa che il 95% delle popolazioni asiatiche è intollerante al lattosio, questo lascia supporre che molte persone di altre razze in età adulta siano ugualmente intolleranti. Gli indoeuropei, che costituiscono la maggior parte del mercato del latte, hanno imparato, purtroppo, a convivere con le reazioni allergiche, le pirosi, i disturbi di stomaco, la diarrea, i gas intestinali e il diabete come disturbi della vita quotidiana - e a curare solamente i sintomi di queste malattie, assumendo continuamente medicinali da banco che provocano, a lungo andare, assuefazione.

Nel momento in cui i consumatori saranno sempre più informati circa gli effetti nocivi del consumo di latte di mucca, essi manifesteranno la necessità di soddisfare un grande desiderio di benessere. Questo accadrà non soltanto per il latte, ma per le migliaia di prodotti alimentari non naturali che attualmente dominano il mercato alimentare.

sabato 6 gennaio 2007

Il MIO Nutrition Club

sta per nascere a Genova, Via San Luca 12.
A presto!!